AMINA MENIA

Artista: Amina Menia Opera: A Peculiar Family Album (2013)

Bio: Nata nel 1976 ad Algeri. Vive e lavora ad Algeri. Laureata all’Accademia di Belle arti di Algeri.

Il lavoro di Amina Menia indaga le relazioni tra architettura e storia, interrogando il rapporto tra spazio e tempo e sfidando le idee convenzionali sullo spazio espositivo. Le sue opere possono essere considerate come degli ibridi di scultura e installazione in cui l’interazione con il pubblico e i passanti articola nuove configurazioni spaziali e sociali. Tra i suoi recenti progetti vi è Extra-Muros (2005-in corso), una serie di installazioni site-specific diffuse ad Algeri, pensate come un invito a rivisitare la città attraverso una pratica di riappropriazione critica. Il progetto ha incontrato una serie di ostacoli che ne hanno impedito la completa, testimoniando l’intersezione diretta di Extra Muros con spazi confiscati, memoria confiscata, e assenza di libertà. In Chrysanthemums (2009-2011) Menia ha proposto una installazione fotografica in relazione frontale allo spettatore, mettendolo al cospetto con l’inutilità dei monumenti storici. Enclosed (2012-in corso) è un’installazione basata su un documentario dedicato al lavoro dell’artista algerino M’hamed Issiakhem, che ha abilmente eluso l’incarico di “nascondere” il Monumento ai Morti di Algeria, ricoprendolo interamente con una cassa di cemento. Ha trascorso un lungo periodo a Marsiglia, lavorando sul comune patrimonio architettonico tra Algeri e Marsiglia, attraverso la figura dell’architetto Fernand Pouillon.

Amina ha mostrato il suo lavoro in spazi nazionali e internazionali, tra cui il Museo di Arte Moderna di Algeri, la Royal Hibernian Academy di Dublino, il Museo Nazionale di Cartagine, Il Museo di Design africano di Johannesburg), il Museo di Arte contemporanea di Marsiglia. Amina ha partecipato alle biennali d’arte Sharjah Biennial (UAE), Dakar Biennial 2014 (Senegal), e Folkestone Triennial 2014 (UK).


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(password: leilouta)


A Peculiar Family Album

Questo lavoro è frutto del mio periodo di residenza a Marsiglia, considerata come una città sorella di Algeri per i vari aspetti storici, geografici, sociali che hanno in comune. Il soggiorno a Marsiglia è stata una opportunità di creazione in continuità con il mio lavoro ad Algeri. Infatti in questo progetto rivisito il mio stesso processo creativo, esplorando mappe, cartografie, e interrogando la memoria urbana di Marsiglia, realizzando una nuove installazione. Il punto di partenza è un’indagine sul lavoro di due architetti molto presenti in entrambe le città: Le Corbusier e Fernand Pouillon. Il mio intento era quello di “tagliare” frammento delle loro opere e “trasportarli” a Marsiglia, evocando la metafora del riposizionamento, della deportazione, dell’espropriazione e riappropriazione, unendo la storia di due paesi apparentemente lontani.

Tra il 1953 e il 1957, il sindaco di Algeri, Jacques Chevallier commissionò a Fernand Pouillon un progetto edilizio: la costruzione di abitazioni sociali destinate agli algerini meno abbienti, con l’intento di ridurre le ineguaglianze sociali tra gli europei e la popolazione indigena. Ecco come i quartieri di Diar Es-Saâda, Diar El-Mahçoul e Climat de France portano la firma di Pouillon. L’architetto marsigliese condusse questa campagna edilizia con grande stile e gusto: fu capace di realizzare il progetto in tempi record, utilizzando come materia prima la famosa “pietra piangente”. Intanto un’altra “battaglia sociale” era in atto, la guerra di liberazione algerina. Le immagini del video non mostrano questa situazione, focalizzandosi sull’erezione di questi edifici, le visite ufficiali, le numerose cerimonie di inaugurazione, e testimoniando in tal modo la nascita della nuova facciata della città. Legata al lavoro di Pouillon e a questioni concernenti lo spazio pubblico, ritengo che tali immagini costituiscano del materiale prezioso per l’esplorazione dei rapporti tra l’architettura, la società e la storia politica di Algeri. La mia narrazione mescola finzione e riferimenti provenienti alla “grande Storia”.


  Contacts: http://www.aminamenia.com/?browse=Contact aminamenia@hotmail.com https://www.facebook.com/amina.menia?fref=ts   Links: www.aminamenia.com http://www.taymourgrahne.com/artists/amina-menia#2

Artworks

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