Artista: Danae Stratou
Bio: Danae Stratou è un’artista che si occupa di video istallazioni, nata in Grecia e ora vive a Austin in Texas.
La parte principale del suo lavoro consiste in istallazioni all’interno e all’esterno di musei e gallerie, in cui utilizza vari mezzi dagli elementi naturali alle tecnologie digitali come il video, la fotografia e il suono, così come il testo, le componenti architettoniche o le costruzioni metalliche, creando ambienti e istallazioni visuali e tattili.
Nel 2010, è fondatrice insieme ad altri dell’organizzazione no-profit Vital Space, una piattaforma artistica, multimediale, interdisciplinare e globale che affronta le principali tematiche del nostro tempo.
Danae Stratou è una delle tre artiste di D.A.S.T Arteam, che hanno creato Desert Breath; una delle più grandi opere di Land Art al mondo, che copre una superficie di 100.000 m2, situata nella parte orientale del deserto del Sahara in Egitto, al confine con il Mar Rosso (1997).
Desert Breath è un progetto di Land Artcreato da D.A.S.T Arteam. Il gruppo fu fondato nel 1995 da Danae Stratou, Alexandra Stratou (architetto e designer industriale) e Stella Konstantinidis (architetto), proprio allo scopo di creare tale progetto.
Il progetto ha origine in un desiderio comune delle artiste di lavorare nel deserto. Nella mente delle persone il deserto è il luogo dove si fa l’esperienza dell’infinito. Il deserto è uno stato della mente, un paesaggio della mente. Il punto di partenza era la forma conica, la naturale formazione della sabbia come materiale.
Desert Breath si espande in un’area di 100.000 m2, nel deserto del Sahara che confina con il Mar Rosso, a El Gouna, in Egitto. È un’opera site-specific, come la maggior , parte delle opere di Land Art, generato al di fuori della percezione del luogo stesso. La sua costruzione consiste nell’utilizzo di 8000m3 di sabbia per creare dei volumi conici concavi e pieni che formano una doppia spirale extra-large. Al centro dell’opera d’arte c’era un corpo d’acqua di 30 m di diametro. L’opera è soggetta all’erosione naturale e segna in tal modo il tempo che passa, fino a quando il deserto non ritornerà alla sua forma naturale e piana. Quest’opera può essere esperita sia come immagine visuale che come esperienza fisica.
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